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Metodo di ricerca ed analisi adottato

Il medoto di ricerca ed analisi adottato è riportato su
www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com
Vds. post in data 30 dicembre 2009 seguento il percorso:
Nota 1 - L'approccio concettuale alla ricerca. Il metodo adottato
Nota 2 - La parametrazione delle Capacità dello Stato
Nota 3 - Il Rapporto tra i fattori di squilibrio e le capacità delloStato
Nota 4 - Il Metodo di calcolo adottato

Per gli altri continenti si rifà riferimento al medesimo blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com per la spiegazione del metodo di ricerca.

Ricerche e Tesi di Laurea e di Dottorato

L'utilizzo dei dati di questo blog può essere più proficuo tenendo presente il volume di M. Coltrinari, L. Coltrinari, La Ricostruzione e lo studio di un avvenimento militare, Roma, edizione nuovacultura, 2009, nelle parti:
Capitolo II, b. La tecnica procedurale
Capitolo IV, a. La documetazione a Corredo
Alegato. Schema per una tesi di Laurea o di dottorato
a. L'attività concettuale
b. L'attività gestionale
c. L'attività esecutiva
(ulteriori informazioni scrivere alla email ricerca23@libero.it, )
Il volume è disponibile in tutte lelibrerie e presso la Casa Editrice, Nuova Cultura, al sito www.nuovacultura.it

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sabato 30 novembre 2024

Tesi di Laurea Elda Franchi Terrorismo. I Campi di Concentramento in Cina Terrorismo di Stato

 Master in

 “TERRORISMO E ANTITERRORISMO INTERNAZIONALE”

Terrorismo. i campi di concentramento in Cina                         


ANNO ACCADEMICO 2023/2024


(dalla presente tesi si estrae il paragrafo dedicato al Terrorismo di Stato)


Terrorismo di Stato

 

Così come per la definizione stessa di “terrorismo”, anche l’identificazione del “terrorismo di Stato” presenta delle difficoltà e complica ulteriormente l’identificazione di una possibile definizione del primo tema.

Il Terrorismo di Stato è l’uso di strategie e metodi di terrorismo da parte dell’autorità statale, dove uno Stato può decidere di ricorrere a sistemi e condotte contro la sua stessa popolazione a fini repressivi per eliminare direttamente dei comportamenti di insubordinazione, rimuovere idee politiche ritenute sbagliate e contro lo Stato, così come per debellare le azioni e le idee che vadano contro la linea generale del potere politico, ugualmente per motivi come la pulizia etnica.

Le divergenze tra gli Stati delle Nazioni Unite avevano appunto questa questione come oggetto principale, dove gli Stati occidentali intendevano circoscrivere la nozione di terrorismo al terrorismo di individui “sponsorizzati” dagli Stati, mentre i paesi afro-asiatici intendevano ampliare la definizione al terrorismo di stato come forma di aggressione compiuta dallo Stato attraverso i propri organi e le proprie misure.

Ugualmente alla definizione di terrorismo, anche il Terrorismo di Stato ha diverse connotazioni: è l’azione dello Stato di contrasto, di natura apparentemente formale, per imporre determinate politiche o per eliminare determinate azioni definite terrorizzanti. Questo concetto è particolarmente controverso, in quanto si parla di condotte tenute dal Governo per sottomettere la popolazione. D’altronde, coloro che hanno il potere vogliono mantenerlo, e non appena si sentono minacciati agiscono in maniera illegittima e dunque non si interessano dei mezzi (il fine giustifica i mezzi), possano questi anche consistere nel violare i diritti umani. Uno Stato può decidere in maniera autonoma come agire contro i suoi stessi cittadini, tramite azioni illegittime a fini repressivi, mirate a neutralizzare le azioni degli avversari di natura politica.

Il terrorismo di Stato può essere espresso anche come terrorismo politico, ossia quella specie di terrorismo che cerca di ribaltare i rapporti di forza tramite la violenza, di annichilire la forza degli avversari per affermare ciò in cui crede. Una forma in cui si manifesta il terrorismo politico è il terrorismo etnico: si basa sulle diverse differenze di etnie, regioni e provenienze, è comunque profondamente legato alla politica e alla religione, agli interessi degli Stati. Alla base del terrorismo stanno le differenze etniche e quindi il razzismo nell’idea stessa di razza. Il terrorismo religioso spesso, in particolare luogo il terrorismo jihadista, si esprime attraverso dei gruppi “fondamentalisti” con attacchi terribilmente importanti. Il terrorismo politico viene spesso utilizzato dagli Stati all’interno dei propri confini nelle lotte di liberazione contro una potenza occupante, mentre il terrorismo etnico o religioso viene utilizzato anche all’infuori del confine, per stabilire la supremazia di un potere su di un altro. In alcuni casi le minoranze ricorrono agli attentati per raggiungere l’autonomia e l’indipendenza, perché si sentono sottomessi e privati dei diritti e delle libertà, in altri casi è lo Stato stesso che applica il terrorismo politico per impugnare la popolazione.

Al di fuori dei loro confini, gli Stati utilizzando il terrorismo per raggiungere i loro obiettivi in materia di politica estera. All’interno invece, il terrorismo di Stato ha la motivazione principale della difesa e della sicurezza dello Stato stesso, ma ha anche diverse motivazioni subordinate: viene utilizzano per eliminare uno o più gruppi etnici, eliminare oppositori politici, intimidire o terrorizzare la popolazione, fare pulizia. In questi Stati, che possono essere a regime di dittatura o assolutistici, è previsto un ordinamento giuridico e di sicurezza pubblica ad indirizzo punitivo, in maniera tale che il cittadino sia ritenuto colpevole e lo Stato sia giustificato qualora prendesse provvedimenti nei suoi confronti. Queste tipologie di attività terroristiche sono condotte segretamente, e non vengono o rilasciati documenti ufficiali. In genere, tutte le dittature che si sono manifestate nel corso dei secoli hanno ricorso al terrorismo di Stato per mantenere il potere e sconfiggere i propri nemici interni. Un esempio lampante è quello che analizzeremo nel capitolo tre dell’elaborato: l’utilizzo da parte dello Stato cinese dei Laogai, campi di lavoro aventi lo scopo di rieducare la popolazione tramite il lavoro.

A seguito delle gravi violazioni dei diritti umani perpetrate dal Partito Comunista Cinese, in particolare nei confronti degli Uiguri, la Cina è l’esempio trasparente del terrorismo di Stato. A livello domestico, Pechino ha implementato un controllo sociale stringente nei confronti della popolazione in linea con i propri interessi politici ed economici, interni ed esterni.

La politica che ha adottato lo Stato del 2014 in poi, ha portato oltre un milione degli abitanti di quella zona ad essere detenuti nei campi di rieducazione senza alcun procedimento legale: questa è ritenuta come la più grande detenzione di minoranza religiosa ed etnica dopo il genocidio della popolazione ebraica durante la seconda guerra mondiale.

Nel vertice di giugno 2002 il cosiddetto “Shanghai Six”, un gruppo di paesi guidato da Cina e Russia, ha rafforzato i legami militari tra l’Asia Centrale, Uzbekistan, Kazakistan, Kirghizistan e Tagikistan. Il 14 settembre 2002, hanno sottoscritto una dichiarazione che afferma:

“Il terrorismo internazionale è diventato una seria minaccia per l’umanità.”

L’accordo di Shangai afferma la necessità di combattere il terrorismo, il separatismo e l’estremismo. Per questo motivo è arduo arrivare ad una definizione di terrorismo per lo stato cinese, poiché per loro i termini “separatismo” e “estremismo” (religioso o politico) sono utilizzati in maniera ambigua, quasi come se potessero servire come giustificazioni per perseguire la popolazione. Difatti, molti cittadini che la Cina etichetta come “separatisti” o “estremisti” sono soltanto degli attivisti o dei dissidenti politici che combattono per la libertà personale, della popolazione e della loro terra. Questo espediente è utilizzato da Pechino per reprimere le minoranze etniche, adottare una politica interna ancora più dura, mantenere il controllo sulla popolazione, esercitare terrore, mascherare la vera realtà dei Laogai e non avere conseguenze.


mercoledì 20 novembre 2024

Il Museo Storico dell'Istituto del Mastro Azzurro


 La presente copia può essere richiesta gratuitamente a: segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org

domenica 10 novembre 2024

Tesi di Laurea Elda Franchi Terrorismo I Campi di concentramento in Cina. Global Terrorism Index

Master in

 “TERRORISMO E ANTITERRORISMO INTERNAZIONALE”

Terrorismo. i campi di concentramento in Cina                         


ANNO ACCADEMICO 2023/2024


(dalla tesi presente si estrae il paragrafo dedicato a Global Terrorism Index)

Global Terrorism Index

 Ad oggi il terrorismo è tutt’altro che scomparso, è al contrario più evasivo, infatti, secondo uno studio condotto dal Global Terrorism Index (GTI), prodotto dall’Institute for Economics and Peace (IEP) utilizzando i dati di TerrorismTracker e altre fonti, con un report che raccoglie le principali tendenze del terrorismo al fine di costruire un quadro generale dell’impatto di questo fenomeno nel corso di un periodo di 10 anni, il numero delle vittime del terrorismo è aumentato passando da 3361 nel 2000 a 32658 nel 2014, e cresciuto di un ulteriore 22% arrivando a 8352 vittime nel 2023 raggiungendo quindi il numero più alto dal 2017.

Terrorism Tracker fornisce registrazioni di eventi relativi ad attacchi terroristici dal primo gennaio 2007. L’insieme di dati contiene quasi 66.000 episodi terroristici per il periodo dal 2007 al 2022.

 Il GTI del 2023 espone che nel 2022, le morti per terrorismo sono diminuite del 9% arrivando a 6.701 morti e sono ora inferiori del 38% rispetto al picco del 2015. Il calo delle morti si è rispecchiato in una riduzione del numero di episodi terroristici, con gli attacchi in calo di quasi il 28% da 5.463 nel 2021 a 3.955 nel 2022. Tuttavia, se l’Afghanistan fosse rimosso nell’indice, le morti per terrorismo sarebbero aumentate del 4%. Questo paese rimane il paese più colpito dal terrorismo per il quarto anno consecutivo, nonostante che il numero di vittime sia sceso dal 75% al 58%.

Nello stesso rapporto, si evince che i gruppi terroristici più letali al mondo nel 2022 siano stati lo Stato Islamico e gli affiliati, il BLA (Balochistan Liberation Army) e il Jamaat Nusrat Al-Islam wal Muslimeen (JNIM); l’ISIS è rimasto il gruppo terroristico più sanguinoso a livello globale per l'ottavo anno consecutivo, registrando il maggior numero di attacchi e morti di qualsiasi gruppo nel 2022: ben diciotto paesi hanno registrato un numero di morti per terrorismo causato dall’Isis nel 2022, un leggero calo rispetto a 20 paesi dell’anno precedente.

 I miglioramenti degli ultimi tre anni, dopo il calo degli attacchi terroristici avvenuto tra il 2025 e il 2019, si sono stabilizzati: il numero di paesi che hanno registrato decessi è rimasto quasi costante variando da 43 nel 2020 a 42 nel 2022, in calo rispetto al picco di 56 paesi nel 2015.

Lo studio dimostra che la mortalità degli attacchi terroristici nel 2022 sia aumentata, con il numero di vittime per attacco aumentato ad 1,7 in media rispetto all’1,3 del 2021, anche se il numero di paesi che hanno registrato decessi aumenta e diminuisce, infatti in alcuni paesi le morti per terrorismo sono rimaste costanti, in altri paesi come in Niger, Myanmar e Iraq è stato registrato un aumento.

La maggior parte delle morti sono state causate da conflitti e attacchi violenti.

Il maggiore aumento delle morti per terrorismo (8% in più rispetto al 2021) è stato registrato nell’Africa sub-sahariana: il 60% delle morti per terrorismo si sono verificate in questi territori, rendendo quindi questa regione l’epicentro del terrorismo, in particolare nel Burkina Faso e Mali, con i decessi in Burkina Faso aumentati del 50% a 1.135 e in Mali del 56% a 944.

La maggior parte delle attività terroristiche avviene lungo i confini dove il controllo governativo è più debole; i fattori scatenanti sono lo scarso utilizzo dell’acqua, la mancanza di cibo, la polarizzazione etnica, la forte crescita della popolazione, gli interventi esterni, la competizione geopolitica, il conflitto pastorale, la crescita dell’ideologia transnazionale salafita-islamica e i governi deboli.

 Il Nord America ha registrato il maggiore miglioramento nel punteggio, mentre l’Africa sub-sahariana ha registrato il peggioramento maggiore.

L’Asia meridionale rimane la regione con il peggiore punteggio GTI nel 2022.

La regione ha registrato 1.354 morti per terrorismo nel 2022, una diminuzione del 30% rispetto all’anno precedente.

In Occidente, invece, il numero di attacchi continua a diminuire e nel 2022 sono stati registrati quaranta attacchi, un calo del 27% rispetto ai 55 attacchi del 2021. Nonostante che gli attacchi siano diminuiti, il numero di morti è invece raddoppiato, sono infatti passati da nove decessi nel 2021 a 19 nel 2022.

In Europa, gli estremisti islamici hanno compiuto due attacchi nel 2022. Gli attacchi negli Stati Uniti sono rimasti bassi, con solo otto attacchi registrati nel 2022. Nessuno è stato attribuito a nessun gruppo terroristico noto.

Il Regno Unito ha registrato solo quattro attacchi e nessun decesso quest’anno, il primo anno dal 2014 in cui non si sono registrati decessi, la Germania ha registrato il numero più basso di attacchi dal 2015.

Il terrorismo di matrice ideologica continua ad essere la tipologia di terrorismo più comune in Occidente.

 

Secondo il GTI del 2023, la Cina ha registrato il miglioramento maggiore nella regione asiatica rispetto al 2022, seguita poi da Australia e Nuova Zelanda. La Cina non ha registrato un solo attacco terroristico o morte causata da un attacco in ben cinque anni. Oltre alla Cina, anche Cambogia, Laos, Singapore, Mongolia, Corea del Nord, Papua Nuova Guinea, Corea del Sud, Taiwan e Timor Est non hanno registrato un incidente terroristico dal 2017 e hanno un punteggio pari a zero.

La Cina si trova al 93esimo posto nel GTI Rank.

 

E’ necessario sottolineare una prerogativa dei dati raccolti ed analizzati nello studio del Global Terrorist Index, ossia che questo non include gli atti di repressione statale e di violenza da parte di attori statali, bensì soltanto gli attacchi commessi da attori non statali, perciò tutto il terrore praticato dai governi nei confronti dei propri cittadini, come quello che avviene tra lo Stato cinese e la sua popolazione (in particolare quella dello Xinjiang), non può essere indicato nel GTI.

In queste Nazioni poiché lo Stato agisce in qualità di autorità, di conseguenza, il loro punteggio sarà pari a zero e questi atti di terrore e repressione verso la popolazione non saranno visti come atti di terrorismo e non saranno inseriti nel GTI.

Questa esclusione nella definizione non intende ignorare la gravità o la prevalenza di qualsiasi atto di terrorismo di stato, infatti tali atti rappresentano minacce significative per la pace e, come tali, ne viene tenuta traccia nel attraverso la scala del terrorismo politico contenuta nel Global Peace Index (GPI).

 





venerdì 1 novembre 2024

INFOCESVAM N. 5 DEL 2024 Settembre Ottobre 2024

 

INFOCESVAM

BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

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ANNO XI, 57/58, N. 5, Settembre  - Ottobre   2024, 1 novembre 2024

XI/5/901 La decodificazione di questi numeri è la seguente: XI anno di edizione, 5 il bimestre di edizione di INFOCESVAM, 901 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro Azzurro. Inoltre dal gennaio 2023 ha assunto anche la funzione di aggiornamento delle attività di implementazione dell’Archivio Digitale Albo d’Oro Nazionale Dei Decorati al Valor Militare Italiani e Stranieri dal 1793 ad oggi, con la pubblicazione di un ANNESSO. L’ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente riguardante lo stesso argomento. Anche questo numero è principalmente dedicato alle attività connesse con il Progetto 2023/Divulgazione e Testimonianza dei Valori del Nastro Azzurro nei confronti delle Scuole, Istituto di Formazione ed Università degli Studi e della realizzazione dei volumi dedicati alla data centenaria del 2023.

XI/5/902 – Da 1 gennaio 2024 la pubblicazione dell’ANNESSO dedicato allo stato di sviluppo dell’Albo d’Oro Nazionale dei Decorati Italiani e Stranieri dal 1793 ad oggi, da cadenza bimestrale passa a cadenza mensile, dato il numero di comunicazioni e note da pubblicare. Alla data del 1 maggio 2024 sono stati pubblicati i primi quattro numero del 2024. Il numero 5 (maggio 2024) e il n. 6 (giugno 2024)  mentre i numeri di luglio ed agosto non sono stati divulgati fino alla data del 30 luglio in quanto  vi era solo la situazione relativa agli inserimenti. Da quella data le uscite sono riprese regolarmente.

XI/5/902 – Occorre aggiungere che anche questo numero del Bollettino è dedicato in parte alla divulgazione delle edizioni a stampa ed informatiche del CESVAM riportando i dati statistici relativi, non avendo trovato spazio nel precedente Bollettino n. 4. Come noto i blog sono attivi dal 2008 e riportano in media ciascuno oltre 500 post. Pertanto rappresentato anche una fonte di archivio da poter utilizzare per ricerche, tesi di laurea e riferimenti. Email:centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

XI/5/903 – Progetto 2021/1 – Volume I Titolo Africa Orientale Italiana. L’Impero Tra realtà e propaganda. Raccolta la monografia. Fase. Manoscritto 3

XI/5/904 – E’ confermata per il 25 novembre p.v la sessione di laurea per i Master di 1° liv. attivati presso la Università degli Studi Telematica N.Cusano Roma da parte del CESVAM – Istituto del Nastro Azzurro  (info:www,cesvam.org)

I/5/905 - - Fabio Lomardelli e Niccolò Paganelli hanno dato vita ad una sezione dei blog dedicata all’intelligence ed alla sicurezza e  difesa dalle minacce interne ed esterne, nel quadro delle ricerche e pubblicazioni a sostegno dei Master.

XI/5/906. Progetti 2024/1 – Tema “Dal Corpo di Liberazione al gruppi di Combattimento: La genesi dell’esercito Italiano del secondo dopoguerra. Genesi ordinamenti Impiego. Impostata la ricerca. Manoscritto 1.

XI/5/907 – Aladino Lombardi e Carlo Palumbo sabato 2 novembre 2024 alle ore 17,30 presentato il volume “Tra le Ombre”. Alla Libreria Eli Viale Somalia 50/a Roma. Il libro racconta la storia dei 269  giorni della occupazione di Roma da parte delle forze armate tedesche.

XI/5/908 – Progetti 2024/1 – Tema “Monte Marrone La prima Vittoria del Corpo Italiano di Liberazione: 31 marzo 1944 – 10 aprile 1944. Il suo significato strategico presso gli Alleati. 80° anniversario 1944 -2024. Manoscritto 1

XI/5/909 – – Lineamenti. E’ stato inserito il concetto nei lineamenti di base di ogni progetto che occorre evitare di insistere nella divulgazione dei risultati delle ricerche del CESVAM elementi che non hanno un determinato profilo, che di base deve essere post universitario e con un curriculum studi e professionale almeno a livello di dirigente. Altrimenti si raccoglie solo indifferenza e atteggiamenti ostili e refrattari.

XI/5/910 -  Save the Date: Il 7 novembre 2024 alle ore 18,30 presso il Museo Storico dei Granatieri, il gen. Antonio Vittiglio, introdotto dal Presidente Nazionale Carlo Maria Magnani, e dagli interventi di Antonio Daniele e Giancarlo Ramaccia, il Calendario Associativo 2025 dedicato al Valore Militare nella Guerra di Liberazione.

XI/5/911 – Progetto 2021/1 Volume II Titolo: Africa orientale Italiana. L’organizzazione Militare e la difesa dell’Impero. La Figura del Duca d’Aosta. Predisposta la parte militare. Bibliografia. In sviluppo il Capitolo dedicato al Duca d’Aosta. Fase Manoscritto 3

XI/5/912 - Corre l’obbligo di rilevare che molti componenti del CESVAM hanno fatto presente che l’attività del CESVAM in tutte le sue parti e sopratutto il contributo finanziario dato annualmente all’Istituto, non sia adeguatamente apprezzata e considerata anche da componenti istituzionali dell’Istituto stesso. Si è aperto un dibattito ed alcuni quindi chiedono che ciò sia fatto presente nelle sedi indicate, sempre nell’ambito della cortesia e cordialità che è una prerogativa irrinunciabile del CESVAM. Esiste l’ipotesi di un sondaggio/referendum tra i componenti del CESVAM, che alla data odierna, nei vari livelli, ammontano a 125 persone su questo argomento.  

 

 

XI/5/913 – Dal 1 gennaio p.v. il Blog “Sezione Unici” aperto nel 2008 nelle intese con il mai dimenticato Gen Fuduli a Spoleto, cambierà nome e finalità. Sarà dedicato ai temi dell’Intelligence e alla cultura della sicurezza, in armonia con i master attivati presso l’Università, in particolare quello di Politica Militare e Terrorismo ed Antiterrorismo Internazionale. Questo in quanto la Sezione UNUCI di Spoleto, con il neo Presidente, Mario di Spirito, ha avuto uno sviluppo ragguardevole  in quantità ed in qualità. (vds. Nota in unuci.blogspot.com)

XI/5/914 – Marco Montagnani segnala che su un mercatino della domenica ha trovato tra i vari oggetti le carte di un Internato IMI, di nome Bocchino Giuseppe nato a Mantova il 4.4,1922. Si sta predisponendo la trascrizione in word per la pubblicazione di tali documenti su www.internamentoereticlati@blogspot.com. Il commento è ovvio: si è rinnegata l’esperienza ed il Valore di questo IMI e non vi è più rispetto della Memoria chi ha sofferto.

XI/5/915 – Giulio Morigi ha messo a disposizione

 è passato sotto silenzio, per scelta. Ogni componente del Cesvam è intimamente contento di questo traguardo raggiunto ed ancora più convinto che anche queste righe siano un azzardo averle scritte, secondo il cinquantennale consiglio dell’indimenticabile Maresciallo Pastorello: prima o poi un successo lo paghi amaramente.

XI/5/925 - Prossimo INFOCESVAM (novembre - dicembre) sarà pubblicato il 1 gennaio 2025. I precedenti numeri di Infocesvam (dal gennaio 2020) sono pubblicati su www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM. E sui vari blog sia storici e che geografici.

(a cura di Massimo Coltrinari)