Nel corso degli ultimi anni, il processo di ricalibratura dall’Atlantico al Pacifico delle maggiori sfide globali si è intensificato, proiettando la contesa geopolitica tra Stati Uniti e Cina sul proscenio globale. La ragione principale di questa accelerazione risiede nell’oggettivo valore che la macro-regione ha acquisito, raggruppando il 60% dell’intera popolazione mondiale, producendo il 60% del PIL globale e contribuendo ai due terzi della crescita economica mondiale in epoca pre-pandemica, accreditandosi dunque di un ruolo trainante nel modellare l’ordine internazionale del XXI secolo. In tale contesto, il 15 settembre scorso, il Presidente Biden ha annunciato una nuova partnership securitaria con l’Australia e il Regno Unito, denominata AUKUS. Il patto di difesa, che include anche previsioni per la collaborazione su temi quali la sicurezza cibernetica e l’intelligenza artificiale, si definisce principalmente per la decisione degli Stati Uniti di aiutare l’Australia ad acquisire una flotta di sottomarini nucleari d’attacco, armati con missili da crociera convenzionali. L’Australia diverrebbe così il settimo Paese al mondo a possedere tale tipo di tecnologia (dopo Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Cina, Russia e India).
Contestualmente è stata annunciata la cancellazione della commessa di 12 sottomarini a propulsione diesel del tipo Barracuda, stipulata nel 2016 tra Parigi e Canberra. Per gli Stati Uniti, il patto AUKUS costituisce un altro tassello del “Pivot to Asia”, già annunciato dall’Amministrazione Obama, volto a dare priorità alla competizione geopolitica con la Cina. Di simile rilievo si rivela l’intenzione di Washington di rafforzare la collaborazione con i Paesi partner del Quadrilateral Security Dialogue (QUAD), India, Giappone e Australia.
Il consesso, nato nel 2004, è stato rilanciato nell’ultimo anno, con numerosi incontri di alto livello culminati, nel 2021, nei summit del 12 marzo e del 24 settembre. Allo stesso modo, le esercitazioni navali “Malabar”, riprese nel 2020 e nel 2021, hanno coinvolto le Marine dei quattro Paesi, con un maggior dispiegamento di mezzi, con l’obiettivo dichiarato di garantire la libertà di navigazione nei mari internazionali. Per il Regno Unito l’AUKUS è uno dei primi segnali concreti della strategia della Global Britain, presentata nella Strategic Review del marzo 2021, che esalta gli interessi primari di Londra nella regione indo-pacifica da un punto di vista securitario, commerciale e valoriale.
Dalla Relazione Annuale del 2021 Sulla Politca dell'Informazione per la Sicurezza
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