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Metodo di ricerca ed analisi adottato

Il medoto di ricerca ed analisi adottato è riportato su
www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com
Vds. post in data 30 dicembre 2009 seguento il percorso:
Nota 1 - L'approccio concettuale alla ricerca. Il metodo adottato
Nota 2 - La parametrazione delle Capacità dello Stato
Nota 3 - Il Rapporto tra i fattori di squilibrio e le capacità delloStato
Nota 4 - Il Metodo di calcolo adottato

Per gli altri continenti si rifà riferimento al medesimo blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com per la spiegazione del metodo di ricerca.

Ricerche e Tesi di Laurea e di Dottorato

L'utilizzo dei dati di questo blog può essere più proficuo tenendo presente il volume di M. Coltrinari, L. Coltrinari, La Ricostruzione e lo studio di un avvenimento militare, Roma, edizione nuovacultura, 2009, nelle parti:
Capitolo II, b. La tecnica procedurale
Capitolo IV, a. La documetazione a Corredo
Alegato. Schema per una tesi di Laurea o di dottorato
a. L'attività concettuale
b. L'attività gestionale
c. L'attività esecutiva
(ulteriori informazioni scrivere alla email ricerca23@libero.it, )
Il volume è disponibile in tutte lelibrerie e presso la Casa Editrice, Nuova Cultura, al sito www.nuovacultura.it

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domenica 20 aprile 2025

Tesi di Laurea Elda Franchi Terrorismo I Campi di concentramento in Cina La Politica del Figlio Unico

  Master in

 “TERRORISMO E ANTITERRORISMO INTERNAZIONALE”

Terrorismo. i campi di concentramento in Cina                        

ANNO ACCADEMICO 2023/2024

( dalla presente tesi si estrae il paragrafo "La Politica del figlio Unico"

4 La politica del figlio unico

La politica del figlio unico fu introdotta in Cina del 1979 da Deng Xiaoping per rallentare ed eventualmente fermare la crescita demografica incontrollata della popolazione.
Nel 1949, dopo la Rivoluzione Cinese, la Repubblica Popolare Cinese era sotto il controllo di Mao Zedong, il quale riteneva fermamente che la Nazione sarebbe dovuta diventare completamente autonoma e che, per raggiungere tale scopo, ci fosse il bisogno di sostenere la natalità del paese con politiche specifiche. Perciò, durante l’epoca Maoista, la popolazione aveva subito un incremento demografico di circa 30 milioni di persone annue e rappresentava un quarto della popolazione mondiale.

Attorno agli anni ’60, il vertice della politica cinese si rese conto che, seguendo quel passo di tasso di crescita della popolazione (1,5% annuo), nel 2080 la Cina avrebbe raggiunto i 4 miliardi di abitanti, e questi avrebbe assolutamente portato ad un problema di sovrappopolazione.

Da allora, iniziò a svilupparsi l’idea che ci fosse il bisogno di rallentare la crescita demografica e infatti, nel 1979, iniziò a prendere piede la politica del figlio unico: la Cina aveva a disposizione solo il 7% della superficie coltivabile, due terzi della popolazione aveva meno di trent'anni e la generazione del baby boom nata negli anni Cinquanta e Sessanta entrava nell'età riproduttiva.

Da questo momento entrarono in vigore delle politiche di controllo delle nascite, ossia delle politiche di controllo che stabilivano degli obiettivi di crescita precisi: nel 1979 fu introdotta la politica del figlio unico (PFU), e venne quindi creata una “pianificazione familiare” che veniva gestita dal sistema sanitario locale e seguiva le direttive imposte dal governo. Avevano previsto di raggiungere la crescita pari a zero per l’anno 2000. Le rigide regole prevedevano:

·         I matrimoni e le gravidanze venivano previsti per un’età più avanzata.

·         Doveva essere richiesto un permesso ufficiale per poter avere una gravidanza e, dunque, poter concepire.

·         Coloro le quali erano in attesa di un secondo genito/a, erano costrette a pagare una multa salata o subire un aborto forzato.

Nel 1982 i principi della pianificazione familiare vennero inseriti nella Costituzione e sanciti negli articoli 25 e 495.

Questa politica portò ad alcuni aspetti negativi, come lo sbilanciamento nel rapporto tra i sessi a sfavore delle figlie femmine, e di conseguenza ad una proporzione tra maschi e femmine non equa nel paese. Altro punto negativo di questa politica fu la distorsione per età, con un conseguente invecchiamento della popolazione.

Molti bambini sono venuti al mondo illegalmente e, siccome non sono stati potuti inserire all’anagrafe, non godono dei diritti dei cittadini più semplici, come i diritti sociali, il diritto alla salute, il diritto allo studio o alla libertà. Sono persone sotto un certo aspetto inesistenti.

Nel 2013 questa politica fu abolita dalla Corte suprema Cinese in quanto violasse i diritti umani e fu concesso alle famiglie cinesi di avere un massimo di tre figli, anche se molte indagini dimostrano che la maggioranza dei cinesi non ha intenzione di avere più di un figlio.

Secondo i dati dell’OMS, dal 1979 al 2013 ogni anno in media in Cina sono stati compiuti circa 14 milioni di aborti forzati: circa il 25% del totale di aborti praticati nel mondo.

 



5 L’art.49 fa parte del secondo capitolo della Costituzione “Diritti e Doveri fondamentali dei cittadini”, e sancisce che ogni famiglia ha il dovere di praticare la pianificazione familiare, in particolare i genitori hanno il dovere di allevare ed educare i figli, mentre i figli che hanno raggiunto la maggiore età hanno il dovere di sostenere e assistere i loro genitori.

 



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